Cos’è davvero un ghiacciaio?
La definizione scientifica è nota: una massa perenne di ghiaccio e neve che scivola lentamente verso valle. Ma questa è solo una parte della storia. In molte culture indigene, come quelle andine, i ghiacciai sono spiriti viventi, antenati, divinità che proteggono e regolano il ciclo della vita. La loro scomparsa non è solo un dato geologico, ma un lutto, un trauma collettivo.
Anche sulle Alpi, i ghiacciai sono molto più di un fenomeno naturale: sono presenze familiari, custodi della memoria, sentinelle del cambiamento climatico. Il loro scioglimento accelera la nostra consapevolezza: ci rende vulnerabili, ma anche più coscienti della necessità di cambiare rotta.
Cosa succede all’identità alpina quando il bianco scompare dalle cime?
L’immagine delle Alpi sta cambiando sotto i nostri occhi. Le vette che un tempo sembravano eterne perdono il loro mantello candido e lasciano dietro di sé rocce scure e laghi temporanei. Questo cambiamento scardina l’illusione di stabilità su cui si fonda parte dell’identità montana.
Eppure, i ghiacciai non sono mai stati il cuore produttivo delle comunità alpine. La vera identità si è sempre costruita nel tessuto dei rapporti umani, nella relazione con la terra, nel lavoro e nella cura condivisa. Forse, proprio in questa perdita, si nasconde la possibilità di riscoprire e rinforzare quei legami.